Sin dall’antichità, il corpo umano è stato fonte di ispirazione per pittori e scultori, così come dimostrato dai musei che arricchiscono le città di tutto il mondo.
In questo breve focus, vedremo quali sono le opere che hanno fatto maggiormente risplendere l’ideale di bellezza femminile, con particolare attenzione alle sculture classiche e neoclassiche.
La Venere di Milo
Prassitele o Alessandro di Antiochia? Il dubbio sull’autore che ha immortalato nel marmo una delle figure più iconiche dell’antichità ancora rimane. Di certo, si sa che l’opera risale al 120 a.C. circa. Con le sue proporzioni armoniche, il morbido drappeggio, e il mistero che la circonda, la Venere di Milo è uno dei pezzi più preziosi dell’enorme collezione del Louvre.
La Pudicizia
Facendo un salto in avanti nel tempo, arriviamo al 1750, quando Antonio Corradini, maestro nel realizzare figure velate in marmo, scolpisce quest’opera unica, che si trova nella Cappella di San Severo, nel capoluogo campano. Detta anche Verità Velata, rappresenta una giovane donna, che morì solo un anno dopo aver dato alla luce il figlio. La drammatica e bellissima immagine simboleggia sapienza e virtù.
Il Canova e i canoni di bellezza
Parlare di bellezza “canonica” potrebbe sembrare quasi obsoleto ai nostri giorni. Oggi, il corpo non deve rispondere a precise regole e proporzioni per essere considerato bello. In più, chi non è a proprio agio con il proprio fisico, può ricorrere in modo sicuro, ad esempio, a interventi per aumentare il seno o per modificare eventuali inestetismi del naso.
Ciononostante, l’opera di Antonio Canova, che ha fatto scuola verso la fine del Diciottesimo secolo, esercita ancora un fascino incredibile. La sua continua ricerca di un ideale di bellezza, dove le proporzioni e gli equilibri regalano una perfezione senza tempo ai suoi volti e corpi, è un testamento estetico di grande forza espressiva. Tra le sue opere, ricordiamo il celebre Amore e Psiche, esposta ai Musei Capitolini, la giovane Ebe e il suo nettare d’ambrosia e la incantevole Vestale.