La pandemia da Covid-19 ha reso evidente che il sistema museale in Italia doveva aggiornarsi tecnologicamente per sopravvivere ai lockdown e alle restrizioni.
La stragrande maggioranza di queste strutture ha agito proprio in questa direzione mentre erano costrette a rimanere chiuse al pubblico, consapevoli del fatto che dal XVIII secolo in poi la modalità di fruizione di un museo è praticamente rimasta sempre invariata: si paga un biglietto per accedere e rimanere nell’edificio quanto si vuole, godendo delle opere esposte.
Tecnologia e musei
Il distanziamento sociale è una di quelle prassi che rimarranno con noi per lungo tempo anche a emergenza sanitaria conclusa, e i musei ne stanno – per quanto possibile – “approfittando”. Come?
Già dal 2020 sono stati tantissimi i musei ad aumentare la propria presenza online, non solo come vetrina ma come reale prolungamento della propria offerta culturale. Con video esclusivi, l’utilizzo della realtà aumentata, focus e dietro le quinte, questi istituti hanno rafforzato il proprio brand, sperimentato con intelligenza e creato buzz, aumentando la loro visibilità anche presso quei cittadini che normalmente non li avrebbero presi in considerazione per una visita.
Gli Uffizi a Firenze, il Madre a Napoli, il Pirelli Hangar Bicocca a Milano o la Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini a Roma sono solo alcuni dei musei che si sono distinti per originalità durante questo periodo, e fra quelli ai quali si continua a guardare con curiosità in attesa delle prossime strategie che adotteranno per riportare i più curiosi all’interno dei propri spazi.