Secondo il rapporto ISTAT del 2019, il più recente finora online, al 2018 sono stati censiti in Italia 4908 musei, il che equivale a dire che un comune su tre è dotato di una struttura di questo titolo. Un italiano medio ne visita circa una decina durante la propria vita, di meno se non si calcola l’effetto culturale delle gite scolastiche: un po’ poco, no?
Il sogno per il futuro: una gestione comune
Il principale problema di essere una nazione a fortissima vocazione culturale come l’Italia è che non esiste una gestione unica per tutto questo patrimonio.
Si potrebbe obiettare che un lavoro del genere viene fatto dal Ministero per i Beni Culturali, ma nemmeno tale istituto può occuparsi – per esempio – dei musei privati, che pure esistono sul territorio, o di quelli diocesani come quello che rappresentiamo su questo portale, la cui responsabilità è, in ultima analisi, della Chiesa Cattolica.
Questo spezzettamento è evidentissimo nella città di Roma, dove contemporaneamente si trovano musei gestiti a livello nazionale, musei comunali (come i Musei Capitolini), musei stranieri (i Vaticani!), diocesani e, infine, privati. Ognuno col suo sistema di bigliettazione, i suoi orari e giorni di chiusura: potrebbe essere possibile “unificare” l’intera rete museale in Italia? La politica ci sta pensando, ma ci vorranno anni.